(…) Abbiamo mangiato per tutto il tempo riso e verdure, ma tante verdure diverse tra loro e pure frutta, come l’ananas stufata con il cocco. Buonissima. Abbiamo mangiato bene, anche perché non è una cucina senza grassi come si pensa, almeno come io pensavo, il ghee (burro chiarificato) lo usano e lo usano tanto, insieme ad olii vegetali non ben identificati, ho capito che usano l’olio di sesamo come noi usiamo quello d’oliva, quindi è considerato prezioso. Ho scoperto che la curcuma non è una spezia inventata dal marketing (in realtà non è una spezia perché è una radice), davvero la usano per cucinare qualsiasi cosa e secondo la medicina ayurvedica (e non solo) è un antinfiammatorio naturale. Mezzo cucchiaino di curcuma equivale a una aspirinetta, quindi previene l’infarto e pure qualche tumore ma a differenza dell’aspirina non ha effetti collaterali. Ho scoperto che usano davvero tanto il cumino e che anche il cumino contiene tanto acido salicilico (la solita aspirina), è la spezia che ne contiene di più in assoluto. Ma anche il cardamomo, i chiodi di garofano, la cannella sono antiossidanti, la cannella è anche un naturale antisettico. Nella cucina ayurvedica ogni spezia, ogni ingrediente è un farmaco naturale. Come doveva essere nella nostra cucina tradizionale direte, eh sì, lo penso pure io, solo che ormai la disponibilità di cibo giorno e notte e in tutte le stagioni e varietà ha del tutto vanificato i benefici della dieta mediterranea, che pure fino a 100 anni fa, proteggeva da alcune malattie. Se ci pensate, almeno in Puglia dove ci si nutriva prevalentemente di fave e verdure (piatto vegano non triste, uno dei pochi), di pesce azzurro e saltuariamente di carne, saltuariamente di pasta e comunque sempre integrale, la salute la preservavi, eccome. Il formaggio era nella disponibilità solo di chi produceva latte, ma non esisteva la pastorizzazione quindi se ne produceva e consumava poco. Verdura e legumi erano i cibi base della dieta dei pugliesi fino a cento anni fa, poi è cambiato tutto.

Anche in India naturalmente e per fortuna c’è più disponibilità di cibo e sono aumentate le malattie ma, almeno in Kerala, c’è un legame con la cucina tradizionale e deduco anche con la cucina utilizzata come dispensa naturale di farmaci. E’ difficile capire quale regime alimentare protegga davvero e forse un po’ di fatalismo non farebbe male. (…)

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