Giorno 18
Il giorno in cui si recupera quello che si è sprecato. Ma che bello. Non si era detto che ciò che si lascia è perso e il passato non torna e l’acqua passata non macina più e chi ha tempo non aspetti tempo? Invece poi arriva il tempo supplementare. Che fortuna e che sollievo.
Il tempo di andare dove ormai non ci speravi più, di dire quello che, ci avresti giurato, non avresti potuto dirgli più. Il tempo di cambiare idea. Di scoprire che poi in fondo quella cosa non ti piace e che invece quell’altra, quella, ah quella, di quella vorresti sapere e sapere e imparare fino a non poterne più. Il tempo supplementare. Il tempo che passa e il tempo che torna, che si dilata e ancora e ancora. L’infinito. E non parlatemi di qualità del tempo che è meglio della quantità. Bugiardi, il tempo è proprio una variabile che si misura in quantità, poi ci penseremo alla qualità. Quella è la mia specialità. Il tempo che fugge e non mi prende. Ciao amore, ciao.
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