Tra le novità del 2015, insieme all’Apple Watch, è stato annunciato l’arrivo di Primark in Italia, ma non abitando a Roma, né a Milano e neppure a Venezia dove sono previste le aperture, per me non cambia nulla, resterà sempre una catena legata ai viaggi a Londra. In Francia è arrivata da poco e sebbene i negozi siano lontani dal centro (mentre a Londra sono nei luoghi più frequentati della città) sono stati praticamente presi d’assalto, lo stesso accadrà in Italia, perché a un abito usa e getta, che possiamo comprare anche senza provarlo, perché male che vada costa quanto un panino e si presenta benino, non rinunciamo e neppure all’impulso di riempire la shopping bag che prendiamo all’entrata, di ogni immane sciocchezza sapendo benissimo che almeno la metà di quello che compreremo non lo metteremo mai, perché Primark è il luogo dove si realizza lo shopping compulsivo senza sensi di colpa, non ti rovini e delle condizioni dei lavoratori del Bangladesh chi se ne frega, ringrazino che un lavoro ce l’hanno e possono mangiare, non come da noi che i lavoratori del Bangladesh guadagnano 20 euro per 12 ore di lavoro al giorno (visti oggi a fare panini in un luogo superaffollato al soldo di un capo italiano che sembrava uscito cinque minuti prima da Poggioreale), ovvio nessun contratto e nessuna garanzia, ma per le proteste e l’indignazione ci sono i marchi bersaglio; Primark, Mc Donald, H&M e IKEA, sono lì apposta per fare da bersaglio alla nostra voglia di giustizia, di garanzie per i lavoratori e tutte quelle cose buone e giuste che ci fanno dormire tranquilli. Mica è colpa nostra se sono disposti a fare gli schiavi qui in Italia.
Io comunque da Primark ci andavo e ci andrò. Poi a me questa idea che per essere buoni e giusti bisogna mangiare da Eataly e vestire Cucinelli non smette di farmi ridere. Per essere buoni e giusti bisogna essere ricchi e pensare al bene dei lavoratori del Bangladesh, che così senza quel misero lavoro per le catene, moriranno prima di fame . Invece Cucinelli e Farinetti non si arricchiranno, resteranno buoni e giusti. E io che pensavo fosse Marketing e che se vanno bene Farinetti e Cucinelli, va bene pure Primark. Ci abitueremo a sentirci cattivi e ingiusti allora, in un mondo in cui Farinetti e i suoi amici politici, Cucinelli e i suoi cappottini da fraticello povero e malinconico a 2000 euro, Della Valle e le sue orride Hogan, sono buoni e giusti.
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