da Gallinacciainfuga | Gen 18, 2021 | In principio fu la luce
La prima cosa da fare per garantire alla giornata il fulgore che fino al giorno prima avevo tanto agognato era la mia pratica di yoga. Avevo dovuto superare anni di pregiudizi sulla pratica e su chi praticava, avevo dovuto superare anni di pregiudizi su ogni cosa, forse cominciavo a essere libera di scegliere di fare le cose che mi piacevano senza la necessità di fare cose giuste, di buon senso o anche solo che piacessero agli altri. Potevo fare della mia giornata quasi quel che volevo. Ma chi l’ha provato lo sa, è come uscire dalla cattività, essere in grado di assumersi la responsabilità di sé stessi, essere liberi, è come cominciare una discesa da un dirupo senza alcuna protezione, difficile e spaventoso. Se fosse più facile ci sarebbero persone più contente della loro vita, del resto.
La mia pratica cominciava con le mani giunte e l’ohm ripetuto per tre volte durante una respirazione consapevole. Ammetto che su quel piccolo terrazzo e con quella vista, non c’era neppure il bisogno di concentrarsi per trovare la propria pace. Cercare la pace nella bellezza era esattamente quello che mi riproponevo di fare e mi bastava alzare lo sguardo.
Alzare e abbassare lo sguardo durante il saluto al sole, inspira e espira, guarda il mare, guarda il cielo, guarda la terra, non perdere la concentrazione, tieni tutto, resta qui. Non c’è altro che questo momento, sii grata.
da Gallinacciainfuga | Gen 14, 2021 | In principio fu la luce
Avevo conosciuto Olivia lontano da qui, in un posto dove la bellezza, così diversa da quella di quest’isola, era, ai miei occhi, come una forza speculare e contraria, in rue de Turenne, appena voltato l’angolo di rue Saint Antoine, a Parigi, dove lei abitava.
Maestosa e infelice, non riuscivo proprio a pensare ad altro modo per definirla.
Maestosa nella sua grazia e con quel tratto che rende irresistibili le persone belle, quello di non saperlo e di non usare quel talento per manipolare. Non sono tante le persone così, a pensarci bene.
Doveva essere stato proprio quello che aveva stordito Al, mi era bastato catturare quello sguardo per comprenderlo, perduto e finito al tempo stesso. Ma quelli erano ancora i giorni della loro felicità e avrei voluto proteggerli per sempre. Non è che avessi la palla di vetro per capirlo, non era difficile, tutto qui.
Nello sguardo di Olivia c’era invece quella immotivata malinconia che non sai mai se è un presagio o la ragione che porta alla distruzione, non lo sai perché su certi baratri è sempre meglio non affacciarsi. Ma non avevo scelta, ero lì, abitavo di fronte a loro e la luce di quel giorno era accecante.
da Gallinacciainfuga | Gen 11, 2021 | In principio fu la luce

Li vidi attraverso la porta aperta, i contorni di Olivia abbagliati dalla luce di mezzogiorno che attraversava la stanza, li vidi per un attimo perché mi ritrassi subito, scombussolata per aver catturato quello sguardo che non lasciava spazio a niente altro. Li avevo sorpresi in quel momento, quello in cui stai per uscire dalla tua stanza, l’ultimo gesto prima di raccogliere la borsa, il rimmel passato in fretta sulle sopracciglia, quel momento in cui ti guardi allo specchio e credi di essere sola, invece lui ti guarda. Lui guardava Olivia, io guardavo lui mentre guardava Olivia che guardava lo specchio. Fui subito rimandata a un’ altra me.
Truccarmi dopo essermi vestita e accorgermi che non ero sola. Lo sguardo di chi ti ama ti dà la prova che esisti e che esistere ha un senso, lo sguardo di quelle volte in cui lui resta immobile, sospeso, perché sei la fata del suo incantesimo. Il mondo si ferma, la terra smette di girare, il sole sei tu, tutto è compiuto.
Ecco, li avevo sorpresi proprio in quel momento, avrei voluto dire loro : non fatevi scappare questa goccia di eternità, vi mancherà perché passerà in fretta, allargatela, diluitela, come una dose omeopatica, fate in qualche modo, cercate la formula, non lasciatela asciugare, trovate la maniera. Vi prego. Invece proseguii per la mia strada e anche quel giorno me ne andai al mare alla ricerca del mio distillato di eterno.
eterno riposo, eterno dolore, eterno amore, eterna passione. Per ciò che non è possibile far durare, troviamo l’aggettivo che ce lo promette. Sempiterno, duraturo, imperituro. Ci aiutiamo con le parole, da sempre.
Olivia e Al potevano essere diversi dagli altri? Io ci speravo, quando potevo rincuoravo Olivia, quando lei non era preoccupata di rincuorare me, questo mi faceva pensare che non sarebbe stata abbastanza capace di scampare il pericolo. (…)
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