da Gallinacciainfuga | Nov 2, 2023 | cancro al seno metastatico, Cose di Galline, Fuga, libri, Tarocchi, Yoga
Se non dovessi tornare, sappiate che non sono mai partito. Il mio viaggiare è stato tutto un restare qua, dove non fui mai. (Giorgio Caproni)
Questa mattina ho preso tre carte dal mazzo dei tarocchi marsigliesi, metodo Jodorowsky, non è cosa che accade spesso perché pur avendo dedicato qualche settimana della mia vita passata a studiarli è una delle tante cose che ho dimenticato, ma poi ci sono i giorni del pensiero magico.
Da due settimane ho un dolore lombare e non riesco a ridurlo e non riesco a non pensarci e sono stanca. Di solito passa o diminuisce, questa volta no, quindi faccio ricorso a tutto quello che so per alleviare la pena, mi ricordo che invece del caldo è meglio il freddo e allora prendo il ghiaccio secco a forma di ananas che ho nel freezer, gli analgesici non mi fanno effetto e persino le posizioni yoga che di solito mi aiutano sembrano peggiorare la situazione. Il dolore mi intristisce, mi fa vedere tutto nero. Amplifica la solitudine, non lo puoi condividere.
Anni fa ho letto un libro che si chiama Dolore, di Zeruya Shalev; il dolore provato fin nell’ultima cellula delle ossa della protagonista, vittima di un attentato, viene sovrapposto a un altro dolore che come quello fisico, le aveva fatto desiderare di morire. Nel mondo del pensiero magico, il dolore fisico è sempre riconducibile a una risonanza con un dolore emotivo, non ci credo, però visto che è facile e per provarle tutte, ho preso tre carte dal mazzo dei tarocchi marsigliesi. Ho quindi posto questa domanda: Universo cosa vuoi da me? La prima carta è stato Il Sole, la seconda La Stella, la terza La Carta senza Nome ovvero La Morte. Per chi non si intende di tarocchi dico subito che no, l’Universo non vuole la mia morte, la Carta senza Nome nel metodo Jodorowsky è una carta di trasformazione, certo per chi crede, anche la morte lo è.
IL Sole e La Stella e La Carta senza Nome sono trionfo e slancio verso il cambiamento radicale, sono carte benevole o meglio lo sarebbero se io volessi un cambiamento. Ma la prima cosa che mi viene in mente è: un altro cambiamento? No, dai universo, ripensaci, magari negoziamo, ti propongo un appianamento; una soluzione senza traumi, guarda rinuncio pure al trionfo, i cinquanta giorni da orsacchiotto di Troisi sarebbero perfetti, non so se hai presente.
Mi tengo pure il dolore, mi basta che si attenui, provo con la meditazione e mi concentro sulle parti del corpo senza dolore, un po’ funziona. Poi la prossima settimana parto, caro Universo e non ci penso proprio a rinunciare, allineati come devi.
da Gallinacciainfuga | Ott 6, 2023 | Cose di Galline, Fuga
Stamattina ho visto in rete un fotogramma di Nanni Moretti tratto da Caro Diario con questa didascalia: sono felice solo in mare. Siccome lui indossa una giacca e scrive, immagino si riferisca al viaggio in traghetto, non mi ricordo questa scena del film, deduco.
Credo che sia una di quelle immagini che arrivano in base alla profilazione dell’utente, in effetti ieri ho parlato con una mia amica di Caro Diario e abbiamo pure parlato del mare e della Sicilia.
A parte l’aspetto inquietante della profilazione, ma ci vorrebbero e ci sono, biblioteche a parte sull’argomento perché non credo che il mio post contribuirà significativamente al dibattito, mi chiedevo perché a me fa lo stesso effetto il viaggio in mare, persino un piccolo tratto in vaporetto a Venezia o a Istanbul mi rende felice. Forse il vento, la sensazione di ignoto ma rassicurata dalla meta, forse l’odore salmastro che attiva la sensazione di benessere, forse l’eterno viaggio di Ulisse. Vado, conquisto il mondo e torno, forse. Ma forse non torno, dipende da quello che trovo.
Forse anche la certezza che non torni mai comunque nella stessa maniera in cui sei partito, l’avventura che nel peggiore dei casi, almeno faranno i tuoi occhi, quello che vedrai e non sai, quel che ascolterai e ancora non ascolti. Oppure banalmente il bisogno di allontanarti da te, dai tuoi pensieri, dal tuo futuro che per quanto ancora inesplorato, un semplice calcolo statistico ti fa intravedere. Ma è lo stesso, dio benedica il mare e l’avventura che racconta e che promette.
da Gallinacciainfuga | Set 14, 2023 | cancro al seno metastatico, Cose di Galline, Fuga
La danza dei dervishi di Konya, la colazione tradizionale turca, l’acqua fredda di Alaçati e la laguna con gli alberi immersi e le cicogne a Golyazi Bursa, il tempo di questa estate lo posso scandire così e quella settimana in cui sei tornato e non sapevo che eri raffreddato da tre mesi e volevo dirti che era perché erano tre mesi che non ci parlavamo e allora quando ti ho preso la faccia tra le mani e ti ho detto non torni a Londra se prima non guarisci e lo sapevo che le mie parole non contavano nulla però mi hai lasciato tenere le mie mani sul tuo viso e non so dire se eri più sorpreso tu dal mio gesto o io dal fatto che me lo lasciassi fare. Un attimo, due attimi, tre attimi di tempo infinito in cui ti ho guardato negli occhi e ti ho rivisto piccolo, in un tempo piccolo dilato e per sempre. E ti ho guarito con la sola imposizione delle mani, ammettilo. Va bene scherzo perché non è vero ma è anche vero.
Il caldo, quanto caldo in questo tempo, tempo che fa caldo il tempo che passa. Che brutta estate che bella estate. Ogni tempo scandito dal metronomo della paura e poi ho iniziato una nuova terapia che si chiama metronomica e allora guarda il caso ho sognato che rincorrevo il tempo mentre il tempo era fermo, l’ho proprio percepito così e ho fatto l’esperienza onirica del tempo che non è quello che passa ma che sta lì da sempre e noi lo raggiungiamo solamente. Non c’è ragione di rincorrere il tempo, tanto ci aspetta anzi lui è già lì.
da Gallinacciainfuga | Mag 29, 2023 | cancro al seno metastatico, Fuga
Nel difficile passaggio da una stagione all’altra di questa fine di maggio, mi vedo durante l’estate che sembra sfuggirmi, ma che inesorabilmente arriverà (e temo pure afosa) su un Sup. La tavola con il remo che spesso vediamo al mare. Sono anni che ci penso ma quest’anno è come se fossi già sulla mia tavola con il mio remo mentre scivolo sulle acque bianche. Ieratica e irraggiungibile. Va bene dai, più o meno.
Devo superare solo qualche piccolo ostacolo. Sono freddolosa e se non arriva il caldo torrido, col cavolo proprio che affronto la traversata, poi al sole, teoricamente, ci potrei stare fino alle 10 del mattino, ma prima l’acqua è gelida o dopo le 17, ma potrebbe essere meno caldo e quindi meno piacevole per il mio discutibile sistema termico. Ma poiché penso al Sup come alternativa alla passeggiata sulla spiaggia che di solito finisco in metà mattinata, con il cappello, gli occhiali e semi vestita, potrei fare lo stesso, sfruttare le ore in cui è più caldo e affrontare la navigazione e le relative cadute dalla tavola, con il cappello e un vestito leggero, così sembrerei ieratica, irraggiungibile e cretina. Ma pazienza, non si può avere tutto. Prometto di rinunciare agli occhiali. Immagino che andare sul Sup sia come fare una passeggiata migliorata e stereofonica, in piedi sull’acqua come Gesù e pure lontana da tutti. Ma naturalmente non essendo io una surfista l’acqua deve pure essere calma. Insomma un sacco di problemi tra cui il peso che mi dovrei caricare per portarlo in spiaggia. Lo so che una persona ragionevole dovrebbe lasciar perdere, quindi lo prenderò.
da Gallinacciainfuga | Mag 15, 2023 | TV
In Cunk on Earth, Philomena Cunk dice che i greci hanno inventato tante cose alcune delle quali scomparse, come la democrazia e le colonne. Sbaglia; le colonne sono sopravvissute, anche se spesso sono posticce come quelle del palazzo di Cnosso a Creta. Visitare i siti archeologici è spesso deludente per me, ma del resto tutto quello che ha davvero valore naturalmente viene messo in un museo, esiste però il potere dei luoghi e io lo subisco, pensare che davvero in quel luogo calpestato da me ci sia stato il palazzo di Cnosso intorno al quale è fiorita una civiltà che ha vissuto pacificamente e senza mura di protezione così tanto tempo fa intorno a cui sono fiorite leggende e miti, lo trovo emozionante. Poi ci sono andata in una giornata di pioggerellina leggera in cui non avrei potuto fare molto altro.
Da Chania ho preso l’autobus per Heraclion e ho attraversato montagne, visto spiagge battute da un vento pazzo e condiviso il viaggio con isolani, tanti, che evidentemente utilizzano moltissimo quel mezzo in assenza di treni e qualche turista, come me.
A Heraclion ha cominciato a piovere e quindi ho preso un taxi fino al Palazzo di Cnosso, sono entrata velocemente perché non c’era tanta gente, velocemente sono uscita, ripreso il taxi e tornata a Heraclion. Una giornata di pioggia in cui ho pensato a me che sono arrivata lì quasi per caso e ad Henry Miller che invece ci arrivò durante una estate in Grecia in cui si era fermato a trovare il suo amico Lawrence Durrell, che aveva desiderato visitare i resti Palazzo di Cnosso per venti anni, nella descrizione che fa di quella visita, sottolinea che si sente l’influenza dell’Egitto.
Che evidentemente a me è sfuggita, perché a me dei siti archeologici mancano i codici per decifrare gli elementi; però ho colto una delle descrizione della guida in cui parlava di Creta come di un’isola tra tre continenti, Europa, Africa e Asia. Vero, non ci avevo mai pensato, per questo è stata così importante nella storia antica, per forza.
A Creta è nata anche dieta mediterranea o cretese, fatta di pochi carboidrati integrali (ovviamente) e molte verdure, erbe spontanee di cui l’isola in effetti è piena, di olio di oliva, poco formaggio di pecora o capra e pochissima carne e pesce. Dolci quasi inesistenti, per lo più frutta secca con un po’ di miele.
Le somiglianze con la cucina tradizionale pugliese sono enormi, quasi sbalorditive considerando che geograficamente è una delle isole più lontane dalla Puglia, però evidentemente i terremoti a partire da quello che devastò Santorini nel 1600, devono aver favorito insediamenti di intere colonie provenienti da Creta in Puglia.
L’isola in maggio è ricca di fiori e profumi della primavera, un po’ fredda per il mare per me, ma io non faccio testo perché mi bagno solo nelle giornate torride e senza vento, l’urbanistica soprattutto a Heraclion è devastata dalla speculazione e forse anche dai frequenti terremoti. Chania è più bella, con un vecchio porto e un lungo mare che offrono una splendida e lunga passeggiata, anche la città vecchia di impronta veneziana, ci sono pure le calli, lo è. Piena di ristoranti, negozi e abitazioni per turisti. Carina ma un po’ fasulla, un po’ come quasi tutto il Mediterraneo. Se non vai in spiaggia, lo noti di più.
p.s: Se non avete visto Cunk on Earth su Netflif, vedetelo. Trovo Philomena Cunk irresitibile.
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