Sto vedendo House of Cards, la seconda serie, ma ho l’impressione di essere l’unica a trovarla vecchia. Nei contenuti intendo. Per carità Robin Wright è favolosa, con i suoi tubini neri o bianchi, le sue camicie bianche o nere, le sue méches che io proprio non riesco a copiare, anche Kevin Spacey, è bravo da far paura. Così come la serie, è fatta con la massima cura. Però io la trovo vecchia. Quando lo dico, timidamente, ai miei amici che vedono House of Cards, mi rispondono che è la corruzione in sé che non è nuova, soprattutto per chi segue la politica italiana. Ma io dico che il problema è un altro, manca di complessità, i cattivi troppo cattivi e i buoni quasi tutti stupidi. I cinici vincono, i buoni soccombono in fretta, uno dopo l’altro come mosche. Il plot è vecchio, il cinismo non funziona più. I vestiti di Robin Wright, il fisico di Robin Wright, le camicie immacolate di Kevin Spacey solo l’unica cosa che funziona benissimo.

Poi scommetto che accadrà che il nemico di Kevin Spacey, l’imprenditore amico del Presidente, si imbatterà in uno dei buoni e sputtanerà il vicepresidente. Non è uno spoiler, non ho letto il libro e sono alla sesta puntata della seconda serie. E’ la mia scommessa su quanto è vecchio il plot. Ah già, è che nella realtà è sempre così. L’unico modo per sconfiggere un cattivo è trovare uno ancora più cattivo e arrabbiato. House of cards ha un plot vecchio. Io l’ho detto.

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