De Senectute

Voglio dire che mi dispiace, che sento come un grumo di dispiacere che non so sciogliere e non so dire e non dirò, però parlerò di come è atroce assistere al sopraggiungere di una età che ti rende debole e indifeso se si tratta di vederla negli occhi di chi hai visto giovane e forte, voglio dire che è normale vedere invecchiare i proprio genitori, anzi capita ai più fortunati,  voglio dire che lo so, però nella programmazione umana c’è come un bug, si arriva a misurarsi con la propria condizione, di umani impotenti,  quando si è più fragili e spesso più soli, quando c’è meno pazienza da parte di tutti nel tollerarti. E’ un’esperienza che faremo tutti, lo so, anzi, la faranno i più fortunati, oppure no, i più fortunati sono quelli che vanno via una notte, in silenzio, senza essere troppo giovani e senza essere troppo vecchi. Oppure no, i più fortunati sono quelli che vivono senza sentire le emozioni, oppure no i più fortunati sono quelli che decidono per sé, che possono farlo e lo fanno, fino all’ultimo, ma se sei troppo vecchio oppure troppo debole, non puoi decidere nulla, quando invece avresti superato già tutti gli esami per decidere, quando già sai come fare a vivere e puoi decidere di dire; scusate, si è fatto tardi. Invece devi essere badato, tollerato, supportato e tutte quelle orribili parole disumane. E’ la condizione umana, una soluzione non c’è, non sprecare i momenti buoni, per quanto pochi e strappati alla disperazione, forse è questa l’unica possibilità di scelta.

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