da Gallinacciainfuga | Mar 13, 2023 | TV
La fuga mi caratterizza, il desiderio di andare se non altro. Andare dove, per fare cosa è relativo, si tratta di una maniera per sfuggirmi, certo, ma è anche la mia versione del chi si ferma è perduto, che ha una sua verità universale.
Non sempre per andare devo uscire di casa, anzi paradossalmente se sono a casa esco poco, poi succede che stando a casa riesco ad essere altrove lo stesso, perché mi appassiono alla storia che sto leggendo oppure al film o alla serie che sto guardando, al podcast o alla musica che ascolto
E’ questo l’altrove che mi ha salvato la vita, da sempre; mi sfuggo per immergermi in altro, mi sfuggo perché riesco ad essere dove voglio. Eppure sono disposta ad accettare ogni singolo pezzo della mia realtà.
Convivo col cancro dal 2015 e non ho più alcuna voglia di fare finta di niente. Penso che un giorno morirò, certo come tutti, e che non non voglio far finta di nulla, voglio pensarci e capire come dare un senso a una vita segnata ma non finita. Quanto parte di me è assorbita da questa realtà? Molta ma non tutta. Penso alla mia vita come a una tavoletta di cioccolato, gran parte forse l’ho mangiata e senza neppure godermela, ora vorrei mangiare i quadratini che mi restano con consapevolezza, sentendo la dolcezza, il profumo e anche la poesia del cioccolato.
Senza vittimismo e senza negare la realtà, è meno facile di quanto si pensi, ma questa è la mia vita e io la accetto, per quanto sia difficile da credere, spesso mi sento felice. Certo il percorso fino a qui è stato una grande fatica, le terapie sono sfiancanti, ma potevano pure non funzionare e invece fino ad ora hanno funzionato, un po’ di fortuna e un po’ di disciplina poi la dieta e lo yoga, altro meraviglioso viaggio nel viaggio della malattia, e sento ancora forte la voglia andare.
da Gallinacciainfuga | Mar 7, 2023 | Cose di Galline, Fuga
Da quando sono diventata follower della Chiara (con la quale ho empatizzato dato l’odio rovesciatole a Sanremo) mi si aprono su Instagram le dirette delle sfilate di moda che più di moda non si può. Immagino il mio algoritmo più perplesso di me, sulla mia pagina sono passata dalle frasi motivazionali e la pubblicità sulle cremazioni a costi imbattibili (giuro) alle sfilate di moda: Dior, Armani, Chanel, anzi alle dirette proprio della sfilata e io so tutto di moda, quest’anno la sfilata di Chanel è ispirata alla camelia di Coco, avanguardia pura.
Sarà che piano piano mi sto riposizionando e ho aggiunto alle mie ricerche l’Irlanda dopo anni di Egeo e mar di Marmara, comunque a parte i reel sui gattini, mi sono persa.
Il mio algoritmo è un po’ in affanno, quindi proverò a mettere un po’ d’ordine.
Questo blog mi seguirà nella nuova versione di me perché è tempo di cambiare e, o si fa sul serio, o si muore (riferito al blog, eh).
da Gallinacciainfuga | Gen 27, 2023 | TV
Stamattina ho visto da Fiorello i festeggiamenti per Vincenzo Mollica, nonostante gli sforzi credo di aver visto poche volte uno spettacolo così triste. Suppongo che lo avesse messo in conto pure Fiorello, ma che ci sono cose che si fanno anche se già sai che non potranno venire bene. Fiorello avrà avuto i suoi buoni motivi e a Fiorello siamo disposti tutti a concedere tutto, chissà perché. Cioè il perché è noto e non sarò io a ripeterlo. Diciamo che è uno bravo e la chiudiamo qui.
Solo che la visione di Mollica deve aver portato a tutti quel senso di perdita che già ci accompagna e mi ha fatto venire in mente quella frase di Francis Scott Fitzgerald per cui la vita è un processo di disgregamento; di sottrazione in effetti, aggiungerei io.
E’ così e non possiamo farci nulla, poi l’entusiasmo nella voce di Fiorello ci ha fatto sentire ancora più perduti, imprigionati negli anni da festeggiare, nei ricordi da ricordare, nella malattia da celare. Inutilmente. Perché anche se ce l’hanno fatto vedere seduto per sottrarlo all’indecenza, l’indecenza della condizione umana era lì, uno spettacolo aberrante in cui io non riesco ancora a vederne la grazia. Che pure ci deve essere.
(Se la vita è un viaggio in cui tutto ha senso, di tutte le cose per cui sono qui, tu sei la migliore. Ecco, questa è l’unica cosa a cui riesco a pensare per consolarmi.)
da Gallinacciainfuga | Nov 7, 2022 | Fuga, Nomi cose città
Sono dieci anni che vado a Londra a intervalli di circa tre o quattro mesi, a parte gli infiniti anni del covid, ma solo la data di novembre è fissa, non so neppure perché, forse lo considero un mese difficile da sostenere e allora tanto vale sostenerlo a Londra, che negli anni è diventata un po’ casa, per ragioni che chi conosce capisce e chi non conosce può tranquillamente ignorare.
Londra è un po’ casa e un po’ altrove.
In questi dieci anni ho visto trasformarsi la città e ribaltarsi la mia vita, la notizia della morte di mio padre mi ha raggiunta qui e mi ha convinta maggiormente del legame profondo, intrecciato alla mia storia, non solo a quella di mio figlio, che ho con la città. Ho un portamonete che porto sempre con me quando parto per Londra, che mi serve a non confondere le sterline con gli euro, che mi serviva sarebbe giusto dire, visto che a Londra vivo tranquillamente con la carta di credito senza dover litigare con i tassisti e senza subire gli sguardi di odio degli esercenti se pago anche solo un caffè.
In quel portamonete ho una piccola tessera di legno, probabilmente formava un bracciale, comprata a Brick Lane, in cui è raffigurato San Michele Arcangelo.
E’ sempre lì dentro e la guardo ogni volta che sto per partire e ogni volta mi chiedo perché non la tolgo da lì, visto che mi piace così tanto.
Non so cosa ci facesse una tessera con una raffigurazione di San Michele Arcangelo in un mercatino dell’east London frequentato da miscredenti, al più qualche anglicano, non so neppure bene cosa mi ha attirato di quell’immagine di San Michele Arcangelo, però ricordo esattamente il momento in cui l’ho raccolta dalla bancarella e l’ho stretta nella mia mano, lo ricordo perché ricomposi nella mia memoria tutto quello che sapevo dell’iconografia e dell’agiografia di San Michele e siccome trattasi di potentissimo angelo, pensai di tenermelo stretto.
Un po’ scherzando e un po’ no.
Che poi è più o meno il rapporto che ho con la religione.
Quella piccola tessera con San Michele Arcangelo esce di casa con me solo quando vado a Londra, poi resta lì come se fosse qualcosa che continua a vivere altrove, anche se è nel solito cassetto, è l’unica cosa che non cambia tra me e Londra. E naturalmente il mio piano inconscio è che continui a dominare e ad avere la meglio con quella sua spada sul male, continui a condurre la sua battaglia come nell’Apocalisse contro il drago e soprattutto lo faccia mentre io mi preoccupo semplicemente di continuare a custodirlo nel mio portamonete a pois.
da Gallinacciainfuga | Nov 2, 2022 | Cose di Galline, Fuga, Nomi cose città
Bodrum la raggiungi in trenta minuti di traghetto dalla Grecia, dal lungo di mare di Kos a quello di Bodrum cambia tutto, il sole tramonta sul mare quando lo guardi da Bodrum. Il Castello visto da lontano è imponente, ti rimanda a tutte le cartoline da Bodrum, quelle in cui i tuoi amici partivano per il giro in Caicco, che io non ho mai fatto e che credo resterà una di quelle cose che non ho mai fatto nella vita.
Da vicino invece si vede benissimo che il castello di autentico ha veramente poco, così se fa troppo caldo e decidi non vederlo, non ti senti neppure in colpa. Credo che il caldo e la siccità qui siano una questione che precede il global warming. Non capisci che sei in Turchia appena arrivi a Bodrum o meglio, hai bisogno di un po’ di tempo.
IL cibo è quasi sempre più a buon mercato rispetto alle isole del Dodecanneso da cui provengo, i pomodori sono buonissimi, dal profumo intenso, è strano vista la mancanza di acqua. Ho mangiato anche un’insalata greca infinitamente migliore di una qualsiasi insalata greca in Grecia. Cozze fritte e panino con le sarde fritte indimenticabili, ma soprattutto verdure e ortaggi di innumerevoli varietà e davvero di qualità. La cucina turca somiglia molto alla cucina tradizionale del sud ma le materie prime sembrano superiori. La mia è ovviamente una statistica basata sull’esperienza personale. Forse sono stata fortunata, ma ho girato mercati e visitato bancarelle e sentito profumi inebrianti. Il tipo di turismo, internazionale e mediamente danaroso di Bodrum, lo riconosci dal tipo di locali sparsi per la città, se a Istanbul trovare alcool o bere una birra è il risultato di una ricerca, perché l’economia naturalmente si basa soprattutto sui residenti e non sul turismo, a Bodrum c’è l’imbarazzo della scelta, è la città meno turca della Turchia, suppongo. Questa estate infinita la rende ancora affollata in ottobre, le spiagge cittadine si specchiano su quel mare il cui colore suppongo ispiri il nome della costa, turchese. Incredibile e caldissimo. Se chiudo gli occhi potrei giurare di essere sempre stata qui.
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