Prima di tornare a casa devo prendere l’acqua, solo una bottiglia, due pesano già troppo ma dovrò farmela bastare, non ho mai voluto approfondire come ci si approvvigiona di acqua in un’isola, non voglio pormi il problema. La saggezza deve cominciare qui, dal giorno in cui si decide di non porsi il problema. Prendo l’acqua, i cetrioli, i limoni che non si spremono neppure se ti inginocchi.

Tarama salata, che mi ero ripromessa di non comprare e tzaziki che proprio non dovrei comprare. Ma si era detto che oggi è il giorno in cui non ci si pone il problema. Oggi c’è il ragazzo antipatico, il cassiere più veloce del mediterraneo, neppure nei supermercati più affollati di Parigi ho mai incontrato cassieri così antipaticamente zelanti, e dico Parigi perché lì sembra siano andati tutti alla stessa scuola di odio per il cliente, solo a Bari ho incontrato tipologie simili, alcune allo stesso livello di odio da profondere, ma meno adusi a fingere zelo e cortesia. Mi limito a sopportare, a tacere, anche quando esagerano, penso che fanno un lavoro che odiano, che i clienti non devono essere facili da digerire. Ma invece vorrei dire: SMETTILA, HO AVUTO UNA GIORNATA TERRIBILE ANCHE IO, NON SEI L’UNICO DISILLUSO DELLA TERRA.

Invece raccolgo la mia spesa e dico: grazie, buongiorno.

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