da Gallinacciainfuga | Ott 26, 2025 | cancro al seno metastatico, Cose di Galline, Le grandi domande
Nel silenzio assoluto di una mattinata in cui, da che ho memoria, mi chiedo se siamo un’ora avanti o un’ora indietro e se invece che mediamente intelligente non sia piuttosto mediamente stupida visto che sono davvero troppi gli anni in cui sono assolutamente sicura che per la prossima ora legale, la prossima ora solare, altra distinzione mai veramente chiarissima nella mia mente in cui i neuroni non si sa se siano in caduta causa declino fisiologico o pochi all’origine, insomma sebbene ogni volta sia assolutamente certa di avercela fatta e aver compreso le leggi del mondo e del sole. Nonostante ogni volta io sia assolutamente sicura che il passaggio, cambio, salto di orario mi troverà finalmente serena e preparata, sono di nuovo qui a chiedermi se quindi da oggi dormo un’ora in meno o in più, quindi ho pensato di risolverla definitivamente così: che importa, tanto non si dorme lo stesso
da Gallinacciainfuga | Ott 24, 2025 | cancro al seno metastatico, Le grandi domande
Sulle pareti della mia Breast Unit, ogni anno compaiono visi di donne sorridenti, con didascalie che raccontano la loro forza, la loro vita, tutta la serenità che avvolge la loro esistenza, con una prevalenza del colore rosa anche nel racconto. Comprendo il senso di quel tipo di comunicazione, motivare le donne alla prevenzione perché si guadagneranno il lieto fine.Ovviamente mi sento un po’ presa in giro, ma va bene, suppongo che serva. Per ragioni ancora non chiare del tutto, sono in aumento i casi di tumori al seno metastatico all’esordio, per fortuna la gran parte delle diagnosi si risolvono con un intervento e una radioterapia cosiddetta preventiva seguita da terapia anti ormonale, ma non tutti i tumori al seno sono di tipo ormonale e comunque la terapia anti ormonale non è la passeggiata che il racconto in rosa dipinge, in più c’è la controversa questione delle over diagnosi, che sottopongono donne a trattamenti non necessari. Voglio dire, facciamole le mammografie per carità, meglio sarebbe l’ecografia mammaria, ma la realtà è che anche la prevenzione è un mito. Sempre una questione di costo – beneficio, di grandi numeri. Ma viene raccontata come la soluzione.
da Gallinacciainfuga | Lug 23, 2025 | cancro al seno metastatico, Cose di Galline, Cotidie, Fuga, In principio fu la luce, Le grandi domande
uno dei primi oggetti che ho comprato a Bologna, mille anni fa, è stato il filtro da tè in midollino, in un negozio naturalmente scomparso, che si chiamava il Cestaio e che a me piaceva un sacco. Per quale ragione io abbia conservato un simile oggetto così inutile per me che bevo il tè solo se ci sono zero gradi e che negli anni ho collezionato filtri da tè di cui nel frattempo mi sono fieramente disfatta, stento a capirlo, ma oggi mi ci sono soffermata: che fai qui filtro da tè orientale, perché continui a inseguirmi? Io butto tutti gli oggetti lo sai, me li scordo, me ne disfo, me ne libero, perché resisti?
Il mio filtro da tè in midollino resta di lì e parla di me.
Mi hai voluto perché ti piaceva la parola midollino, delicata e sofisticata, quanto eri spocchiosa, e si vede che quella parte di te ancora sopravvive. Caro filtro in midollino, sapessi quanti oggetti sofisticati e delicati mi sono passati tra le mani, li ho dimenticati e mai rimpianti, perché tu no?
Perché hai sempre considerato importanti le cose inutili, io ero come un cimelio dalla vita che avevi davanti, una promessa esotica, un filtro da tè orientale, un altrove che ti riportava a quella te in cui tutto era promessa.
Non mi convinci filtro da tè in midollino, continuo a considerare importanti solo le cose inutili che per me e solo per me, sono essenziali, ho avuto tanti oggetti che rappresentavano un altrove ma solo tu resisti, perché?
Perché non hai ancora disperso quella spinta di mondo evocato che ti ha fatto decidere di prendermi con te, non è me che conservi, ma lo sguardo della ragazza che lo scelsero.
Forse, adesso ci penso su e ti faccio sapere.
da Gallinacciainfuga | Mar 6, 2025 | Cose di Galline, Le grandi domande
Per una colazione speciale, ieri mattina io e il signor P. ci siamo seduti al tavolo di un bar famoso in città per la varietà e la ricercatezza delle sue brioches e croissants. La colazione è sempre speciale per me, quella di ieri lo era particolarmente anche perché non mangio croissants tutti i giorni, quindi ho scelto un croissant con crema diplomatica, una specie di chantilly solo più densa, e mentre lo mangiavo in religioso silenzio, ho pensato all’ultimo croissant che sapeva di croissant che ho mangiato nella mia vita. Con somma tristezza ho dovuto scavare, anno dopo anno dopo anno. Non è che non mi sia stato possibile o non sia possibile fare colazioni speciali, certo che lo è, ma il croissant che profuma di burro e che esplode in bocca mentre la pasta sfoglia si sbriciola sulle labbra e si posa sui vestiti, credo di averlo mangiato a Parigi l’ultima volta davvero molto tempo fa e neanche lo scrivo quanti anni sono passati e quanto mi piacevano i croissants parigini, in particolar modo il croissants aux amandes di cui ho ancora un ricordo forte. Non sarebbe bello sapere quando sarà l’ultima volta che assaggiamo una cosa che ci piace? No, forse non sarebbe bello, anzi sarebbe triste. Quindi insieme a tutto quello che perdiamo dobbiamo mettere in conto che un certo sapore e odore potrebbe svanire, per sempre? Ho sempre creduto che non riuscire a ritrovare un sapore abbia a che fare con le differenze che accompagnano l’esperienza, se cambia l’umore o se non abbiamo fame, è impossibile ripetere la stessa esperienza oppure no, devo ricredermi, scorre tutto e anche il gusto di un sapore certo, su cui facevamo affidamento, proprio quello, può estinguersi per sempre.
da Gallinacciainfuga | Gen 23, 2025 | Cose di Galline, Le grandi domande
Qualche giorno fa mi sono posta il problema di cosa farne del blog e soprattutto del senso che poteva aver linkarlo alla mia pagina Facebook o Instagram, visto il mio poco traffico e i pochi follower. Siccome sono inondata da inserzioni su webinar, corsi di ogni genere per diventare qualcuno o vendere qualcosa, ho pure cercato di capire se era il caso di affidarmi a chi ne sa, ma poi siccome consigli strepitosi e visioni strabilianti non me trovavo ho pensato che intanto dovevo dedicare più tempo ai social ampliare i contatti e passare più tempo su Facebook o su Instagram, non litigando con nessuno possibilmente (che è la cosa che mi diverte di più sui social) ma caso mai fare complimenti, commenti su profili identificati come adatti alla mia rete e soprattutto cercare di rendere la mia comunicazione facile e univoca, così da poter scalare la nicchia. La noia. Non sono una persona pigra, esattamente il contrario, se motivata sono un osso duro, difficile per me mollare la presa, divento ossessiva, caso mai. Ma la noia di diventare qualcuno sui social mi ha fatto desistere in meno di due ore. Non è per me. I profili più o meno affini, quelli a cui teoricamente dovrei somigliare, quelli a cui dovrei fare riferimento per crescere, hanno contenuti espressi in cinque frasi brevi, non è per criticare, non sempre e non tutti, ma in generale si esprimono con codici non affini ai miei. Non è il mio mondo e non riuscirei mai a divertirmi, lo so che per essere letta sui social devo essere breve, ma io scrivo su un blog perché raccolgo i miei appunti per la prossima vita. Mi farebbe piacere condividerli, ma non fino al punto da diventare una Donna a una Dimensione (eh sì, sto parafrasando e citando Marcuse…). Quindi ho preso la seguente decisione, continuo a scrivere per me e per i miei 15 lettori (veri e contati, cito Manzoni perché magari porta bene) poi visto che ho, diciamo così, esigenze comunicative, scrivo un altro libro, anzi continuo a scriverlo visto che ho cominciato. Voi quindici trovatemi un editore, perché quello è quasi più scoraggiante di scalare i social. Quasi. Il blog non lo lascio (utile o inutile, chi se ne importa) i miei contatti non li amplio e niente, continuiamo così, facciamoci del male.
da Gallinacciainfuga | Dic 31, 2024 | cancro al seno metastatico, Le grandi domande, Yoga
non ho propositi per il nuovo anno, ho cambiato tutto quello che potevo cambiare nel corso del tempo e poi mille volte ancora e sono diventata capace di ribaltare ogni singola certezza in pochi minuti, so bene che adattarsi ai cambiamenti è di per sé una soluzione. Non ho neppure sogni da realizzare, posso sognare con quello che ho, ho imparato tutto questo in anni già passati. Forse, caso mai e con un certo ritardo, comincerei a togliere o almeno a ridurre e a fare spazio. Fatti una vita interiore, diceva in una lettere Pavese a Fernanda Pivano, che una vita interiore, secondo me, ce l’aveva. Ma di tutti gli anni trascorsi è l’unica cosa che mi sento di portare nel nuovo anno, una vita interiore e senza inutili orpelli. Una vita interiore francescana, oserei dire. Come il silenzio di questa mattina. Siamo essere e tempo, l’ho letto qualche giorno fa su un post di Mancuso, cioè mi ricordo di Heidegger, ma come tanto altro, l’avevo dimenticato, in quel continuo rimando a contenuti perduti e ritrovati e non so mai se quel che recupero in realtà continua a esistere dentro di me anche se mi sembra di averne perso la memoria. Capita a tutti credo, siamo quello che abbiamo imparato anche se ci sembra di dimenticarlo, oltre a essere “essere e tempo”.
Quindi il tempo, limitato per tutti, è esattamente quello di cui siamo fatti e non aggiungerò cose banali sul tempo, almeno per oggi
Sto rileggendo Memorie di Adriano, quando l’ho letto la prima volta non l’ho capito, una di quelle situazioni in cui un’insegnante che mi avesse chiesto del libro, avrebbe detto; se anche hai studiato, non hai assimilato. Mi sembra di leggere un libro completamente nuovo, è che sono più capace di essere Adriano nel mio tempo e come Adriano (o come Marguerite Yourcenar ) “sono giunto a quell’età in cui la vita è, per ogni uomo, una sconfitta accettata”. Non c’è alcuna malinconia in questa scoperta. Accettare è di per sé risolvere e l’avevamo già detto, quindi non aggiungerò una parola inutile sul tempo . Spenderò bene il mio tempo. Spendete bene il vostro tempo.
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