Mentre cerco di schivare il noiosissimo dibatto sulla stepchild adoption, anche quello (coltissimo, importantissimo, per carità)  delle femministe che chiedono la moratoria internazionale sull’utero in affitto) mi è venuto in mente che quando ero ero piccola e poi crescendo attraverso le storie che mi venivano raccontate, ho spesso sentito di madri che “regalavano” i figli, alcune lo facevano per soldi, altre ancora abbandonavano il proprio figlio a sorelle, parenti più abbienti che non avevano figli perché li accudissero. Credo con dolore enorme delle madri e dei figli , storie tristissime, ma frequenti e che non indignavano nessuno. Certo si dovrebbe progredire ed evitare che chi non possa accudire i figli li regali o li venda, certo, lo capisco. Ma se in vendita è  solo la capacità di procreare può una legge vietarlo? Mi viene in mente anche il film Il Grande Freddo, in cui l’amica sposata presta il marito consenziente all’amica single ma desiderosa di avere un figlio…  Io avrei voluto averla un’amica così e non escludo di averla avuta o di  esserlo stata per qualcuna, una  amica a cui poter chiedere tutto, poi a me non è successo che mi siano state chieste cose così, ma questa è un’altra storia. Mi si dirà che non è la stessa cosa, un conto è prestare il proprio marito per un rapporto sessuale (ma resterà il padre del figlio dell’amica), un altro è portare per 9 mesi una creatura in pancia. E poi quello è un film. Non lo so , ma credo che ci siano cose che alcuni si sentono di fare e altri no, molto semplicemente. Ci sono, credo, questioni così personali e intime per cui una legge  può solo metterci una pezza. Tutta questa isteria quando si tratta di persone adulte e consenzienti (perché anche chi è in condizioni economiche disagiate è consenziente) io non la comprendo.

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